Come costruire rifugio antiatomico fai da te e vestiario da usare

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- Foto di CristianIS da Pixabay.com. -

Le tensioni geopolitiche di queste settimane ed ultimi giorni lungo il confine con l’Europa dell’Est, tra Ucraina e Russia, mettono molta apprensione alle persone tanto che c’è chi sui social network ha parlato di terza guerra mondiale usando l’hashtag #terzaguerramondiale.

Ma, di preciso, cosa potremmo fare noi in Italia per difenderci da un attacco nucleare ipotetico?

Ecco di seguito alcuni consigli su come difendersi in caso di attacco nucleare all’Italia e come creare un rifugio antiatomico fai da te vero e proprio, con quanto è disponibile in un negozio di bricolage e online.

Attacco nucleare le fasi dell'esplosione

Per imparare a difendersi da un attacco nucleare all’Italia, è anzitutto necessario comprendere le varie fasi di un attacco nucleare, ovvero delle fasi dell’esplosione di un ordigno nucleare o atomico.

Le riportiamo qui di seguito in modo schematico, rimandando a Wikipedia per una comprensione più approfondita degli effetti delle esplosioni nucleari.

  1. Danno da esplosione: rappresenta tra il 10% e il 50% dell’energia totale sprigionata.
  2. Irraggiamento termico: tra il 30% e il 50% dell’energia totale.
  3. Radiazioni ionizzanti: circa il 5% dell’energia totale.
  4. Radiazione residua: 30% dell’energia totale.

Com’è chiaro comprendere, ci sono varie fasi dalle quali bisogna difendersi e bisogna farlo con vari strumenti ed attrezzature fai da te, se non si ha un rifugio antiatomico vero e proprio a disposizione.

E noi in Italia l’ultima cosa a cui ovviamente abbiamo pensato è ad un rifugio antiatomico, sicuri che mai nessuno schiaccerà il bottone rosso per dare vita all’olocausto nucleare sulla Terra.

Vediamo come difenderci nelle varie fasi di una esplosione nucleare se un rifugio antiatomico non lo abbiamo.

Difendersi dal danno dell’esplosione nucleare

Stiamo imparando a difenderci da un attacco nucleare all’Italia e abbiamo detto che la prima fase riguarda l’esplosione in sé, che causa devastazione abbattendo e disintegrando ciò che l’esplosione incontra.

Anche se tutto dipende da dove ci si trova rispetto all’epicentro dell’esplosione, è indispensabile rifugiarsi possibilmente al di sotto del livello del terreno. Dove?

Ecco alcuni esempi:

  • cantine;
  • grotte;
  • cavità naturali o artificiali scavate nella roccia;
  • garage sotto il livello del piano stradale.

Ovviamente se ci si ripara sotto una palazzina o altro edificio, se questo verrà spazzato via dall’onda d’urto dell’esplosione nucleare lo farà crollare. Quindi è necessario rinforzare il tetto del garage sotterraneo o della cantina, per evitare che il solaio superiore ci crolli addosso.

A tale scopo si potrebbero usare dei puntelli usati nell’edilizia, di quelli telescopici regolabili che si possono vedere anche qui e nella foto sottostante a sinistra.

- A sinistra il puntello a destra telaio ponteggio. -

Andranno rinforzate anche le vie di fuga e in questo caso potrebbe risultare utile un telaio ponteggio a boccole, che ha la forma di un arco (guarda foto sopra a destra). Vanno messe nei corridoi del locale sotterraneo e nei pressi delle porte d’uscita.

Alle pareti del rifugio e lungo la via di fuga, si possono applicare delle reti in acciaio resistenti. Serviranno a bloccare e contenere l’eventuale caduta di calcinacci.

Ricapitolando

Durante la fase dell’esplosione nucleare bisogna rifugiarsi in un luogo sotterraneo privo di finestre che andrà adeguatamente rinforzato.

Il video sottostante mostra gli effetti sugli edifici di una esplosione atomica (nucleare), ed aiuta a capire perché bisogna rifugiarsi nel sottosuolo.

Difendersi dall’irraggiamento termico

Per difendersi dall’onda d’urto dell’esplosione, potrebbe bastare anche un muretto in cemento armato solido, ma per difendersi dall’irraggiamento termico e cioè dall’impressionante ondata di calore generata dall’esplosione nucleare, è necessario proteggersi in un rifugio antiatomico, anche se fai da te.

Il calore generato da una esplosione nucleare, infatti, può superare i mille gradi disintegrando qualsiasi persona al solo contatto e istantaneamente.

Ecco perché è necessario rifugiarsi sotto terra. Ed ecco perché è indispensabile che:

  • il rifugio sia privo di finestre;
  • che il sistema di areazione del rifugio resti spento (ne parliamo più sotto).

L’irraggiamento termico di un’arma nucleare è capace di bruciare la retina dei nostri occhi, ecco perché se ci si trova all’esterno, anche a distanza di chilometri, l’esplosione non va osservata. Gli occhiali da sole non basterebbero, mentre i vetri scuri per la maschera da saldatore proteggerebbero meglio.

Se ci si trova all’esterno del bunker una tuta isolante anti-radiazioni termiche resistente fino a mille gradi aiuterà.

Difendersi dal fallout nucleare o radiazione ionizzante

Una esplosione nucleare rilascia una quantità di radiazioni letali d’ogni genere, compresi i raggi gamma, la radiazione neutronica e le particelle alfa. Queste particelle e raggi letali vanno sotto il nome di radiazione ionizzante.

Tali radiazioni si spargono nell’ambiente circostante all’esplosione termonucleare nelle fasi immediatamente successive, ed è una fase di contaminazione radioattiva (o ricaduta radioattiva) nota anche come fallout nucleare.

La ricaduta radioattiva avviene in un arco temporale che va dalle 6 ore alle 30 ore. Ecco perché è necessario restare a lungo nel rifugio (almeno 48 ore), dotandolo di un sistema di areazione quanto più adeguato possibile (lo spieghiamo più avanti).

Come proteggersi dal fallout nucleare? La risposta è semplice: restando nel rifugio antiatomico fai da te il più a lungo possibile, seguendo le indicazioni sull’aerazione del bunker fornite più avanti in questa guida al come difendersi in caso di attacco nucleare all’Italia.

Uscita da rifugio antiatomico dopo esplosione nucleare: cosa indossare?

Terminata l’esplosione nucleare e attesi i due giorni di permanenza nel rifugio antiatomico, bisognerà uscire all’esterno per evacuare la zona dell’esplosione in fretta. Se possibile allontanandosi con un mezzo di trasporto come l’auto.

Questo perché qualsiasi vestiario protettivo risulterà inutile dopo alcune ore di esposizione alle radiazioni. Quindi, via lontani decine di chilometri dall’epicentro.

Quando si è fuori dal bunker servono delle schermature e protezioni contro le radiazioni, che siano capaci di ridurre il loro effetto sul nostro corpo. Alcuni esempi di dispositivi e materiali utili come vestiario dopo l’esplosione nucleare li elenchiamo qui sotto:

☢ Esempio di vestizione NBC

Una soluzione utile e comoda per tutta la famiglia, e capace di resistere alcune ore durante l’evacuazione dall’area, potrebbe essere la seguente.

  1. Indossare una tuta da lavoro con cappuccio ad apertura a zip frontale facile da vestire e togliere.
  2. Sulla tuta da lavoro indossare una tuta protettiva di CAT III tipo PB 5B/6B che protegge dalla ricaduta delle radiazioni.
  3. Maschera a pieno facciale con filtro NBC del tipo A2B2E2K2-P3 R D/NBC.
  4. guanti industriali di quelli resistenti agli agenti chimici;
  5. calzari monouso del tipo lunghi;

Durante l'evacuazione sarà molto utile portare con sé anche dello iodio contro le radiazioni.

Abbiamo preparato una lista completa e pratica di cose utili che in questa guida stiamo spiegando per esteso. Salva la lista che trovi a questo link, e usala per spuntare quello che hai comprato e quello che ancora ti serve aggiungere al tuo rifugio atomico.

- Foto di MetsikGarden da Pixabay.com. -

Cos’altro serve per difendersi da attacco nucleare?

Qui alcuni altri importanti consigli per difendersi da attacco nucleare in caso di terza guerra mondiale.

Generatore di corrente ausiliario

In caso di attacco nucleare all’Italia, nel rifugio antiatomico fai da te è indispensabile portare un generatore di corrente ausiliario. Servirebbe installare il generatore in una stanza attigua isolata, se è di quelli che generano corrente bruciando combustibili fossili come benzina o altri carburanti. Questo tipo di generatore di corrente ausiliario necessita di una presa d’aria esterna per espellere i fumi della combustione.

Come valida alternativa, possono essere presi in considerazione i nuovi generatori elettrici con pannelli fotovoltaici. In questo caso i pannelli fotovoltaici andranno posizionati all’esterno solo dopo l’esplosione nucleare, quindi è bene tenerlo preventivamente caricato.

Risulteranno molto utili anche le:

L’avviatore per auto spesso ha anche delle prese aggiuntive per collegare i computer portatili.

Sistema di areazione

Serve anche un sistema di areazione adeguato da installare nel riparo sotterraneo. Se per ragioni economiche o di disponibilità non possiamo dotarci di un impianto d’aerazione con filtri speciali NBC, un po’ d’ingegno aiuterà.

Per aspirare aria filtrata dall’esterno, potrebbe essere utile installare un condizionatore con filtro hepa, aggiungendo un filtro ai carboni attivi (non risolutivi, ma utili).

Meglio dotarsi di un condizionatore portatile con tubo, perché non servirà installare l’unità esterna. Quest’ultima potrebbe infatti essere danneggiata dall’esplosione nucleare o coperta dalle macerie dell’edificio.

Per il tubo del condizionatore andrà creata una presa d’aria che comunica con l’esterno praticando un foro. Si consiglia di applicare davanti al bocchettone una griglia e del materiale filtrante ulteriore, come un filtro ai carboni attivi (anche se non esaustivo).

Il condizionatore non andrà acceso subito dopo l’esplosione nucleare per via del fall-out nucleare. Andrebbero attese dalle 6 alle 30 ore prima di attivarlo.

Nell’attesa, per evitare di morire nel bunker antiatomico fai da te per mancanza d’aria, è consigliabile dotarsi di bombole d’ossigeno portatili, anche nella comoda forma di piccole bombolette d’ossigeno puro.

- Esempio di condizionatore d'aria con tubo. -

Torce per illuminare

Serviranno anche delle torce per illuminare le ore notturne, in particolare per spostarsi all’esterno del rifugio nucleare fai da te.

Il consiglio è di dotarsi di più tipi di torce:

Meglio usare torce per l’illuminazione a LED perché consumano meno e fanno più luce. Ed è meglio dotarsi di quelle ricaricabili con batteria incorporata, poiché gestire le pile stilo – anche se ricaricabili – risulterà più scomodo.

Componentistica elettronica e irraggiamento elettromagnetico

Subito dopo l’esplosione termonucleare si crea anche un irraggiamento elettromagnetico che tende a danneggiare la componentistica elettronica, per questo motivo è utile coprire gli apparecchi elettronici esposti all’esterno con una cosiddetta gabbia di Faraday.

Sono disponibili in commercio borse e contenitori già schermati, capaci di proteggere gli apparecchi elettronici creando appunto lo stesso effetto protettivo e di schermatura della gabbia di Faraday. Qui alcuni esempi di queste custodie.

Razioni di cibo e acqua nel rifugio / bunker antiatomico

Servirà dotarsi anche di cibo e acqua nel bunker antiatomico e ne servirà per i giorni di permanenza e per il viaggio di allontanamento successivo.

Come detto, infatti, è falso pensare di dovere o poter restare nel rifugio per tanti giorni o settimane. Bisognerà evacuare l’area dell’esplosione atomica per non subire gli effetti delle radiazioni, e bisognerà farlo indossando gli indumenti consigliati in precedenza.

Il cibo di cui dotarsi deve presentare le seguenti caratteristiche:

  • a lunga conservazione;
  • conservato in scatolette o contenitori ermetici e/o sottovuoto;
  • facilmente trasportabile.

Va da se che le razioni di cibo da portare nel rifugio nucleare devono essere cibo in scatola a lunga conservazione: tonno, sgombro, insalate miste, ecc.

Come aggiunta alla riserva di cibo sono utili le razioni K e/o di emergenza. Completano la fornitura di cibo del bunker:

  • barrette energetiche;
  • integratori vitaminici e alimentari;
  • latte a lunga conservazione (confezioni da mezzo litro).

Da considerare che tutto ciò che viene aperto va consumato, non conservare alimenti in contenitori aperti (esempio pacchi di biscotti) a causa della contaminazione radioattiva.

Per quanto riguarda l’acqua, risulterà utile dotarsi di più taniche di varia misura: 5 litri, 10 litri, 20 litri, 30 litri, a seconda dell’utilizzo. E di borracce ermetiche per il viaggio di allontanamento.

No dimenticare di dotarti di capsule di iodio contro le radiazioni. Lo iodio radiazioni sarà molto utile durante le fasi di spostamento, cioè quando dovrai evacuare l'area a seguito dell'esplosione nucleare.

Altri strumenti utili nel bunker antiatomico fai da te

Di seguito altri utili strumenti da tenere nel bunker antiatomico fai da te:

  • rilevatore di radiazioni Geiger (da usare per verificare la radioattività nell’aria all’interno e all’esterno del bunker);
  • Kit medico di emergenza quanto più assortito possibile;
  • salviettine igienizzanti e igienizzanti (per molti giorni non ci si potrà lavare);
  • zaini da viaggio capienti del tipo da trekking perché comodi da trasportare sulle spalle.

Conclusione

Siamo giunti alla conclusione della guida come difendersi in caso di attacco nucleare in Italia, in cui abbiamo spiegato le varie fasi dell’esplosione termonucleare, quali gli effetti per ogni fase e come proteggersi da ognuna di esse.

Quindi abbiamo fornito un elenco quanto più completo possibile di cose da portare nel bunker antiatomico fai da te, ed abbiamo spiegato anche dove creare un rifugio antiatomico fai da te e quali attrezzature usare per rinforzarlo.

Se hai altre idee su come creare un rifugio antiatomico e cosa portarci dentro, scrivile nei commenti qui sotto.

Non ti resta che dotarti di tutto l'occorrente per creare il tuo rifugio antiatomico fai da te. Controlla la lista cliccando qui.



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