Intervista a Amelia Tomasicchio direttore de 'The Cryptonomist'

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- Amelia Tomasicchio direttore The Cryptonomist. -

Nasceva poco più di un anno fa l'autorevole quotidiano del settore criptovalute e blockchain The Cryptonomist.ch, e in breve tempo si è collocato tra i punti di riferimento per quanto riguarda le crypto notizie, le interviste ai personaggi di spicco del settore e per i contenuti di approfondimento.

A capo della sempre più folta redazione di Cryptonomist.ch c'è la co-founder e direttore del quotidiano Amelia Tomasicchio, che mi ha gentilmente rilasciato una intervista rispondendo ad alcune domande che invito a leggere.

 

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Oggi lei è co-founder e direttore di Cryptonomist.ch, ma si ricorda il primo articolo scritto a proposito delle criptovalute? Cosa ha provato affacciandosi in questa nuova realtà?

Il primo articolo, o meglio, la prima scrittura in ambito crypto è stata la mia tesi di laurea nel 2015 che parlava di come il cinema affronta il tema nuove tecnologie tra cui anche Bitcoin e quindi un’analisi dei primi prodotti multimediali relativi a crypto e blockchain. In seguito ho iniziato a scrivere articoli per alcune delle riviste più importanti del settore e ricordo che il primo articolo parlava del fenomeno BTM, ovvero gli ATM bitcoin.

Riguardo al suo lavoro attuale, come si svolge la giornata di una Crypto Direttore di quotidiano online?

Questa sembra una delle tipiche domande che si pongono ad Elon Musk o Zuckerberg e che poi vengono riprese in articoli stile Forbes su come emulare la gente veramente famosa! Scherzi a parte, ogni giorno è una sfida diversa e quasi mai simile alla precedente. Diciamo che mi sveglio alle 8 del mattino, leggo tutti i quotidiani che riesco e mi informo sui trend del momento, sia in termini di news che di come queste vengono "usate". In seguito decido con la redazione gli articoli da scrivere e in che chiave.

Attualmente sono anche il CMO di Eidoo, quindi la mia giornata si divide a metà tra gli impegni da direttore di Cryptonomist e quelli come responsabile del marketing dell’azienda.

Cambiamo argomento. Lei ha potuto intervistare i personaggi più influenti del settore blockchain, che idea si è fatta? Intendo del Movimento e del futuro della tecnologia.

Penso che se il 2018 è stato l’anno delle ICO, in riferimento soprattutto alla prima metà dell’anno, il 2019 sarà l’anno delle STO e delle stablecoin.

Il mercato pare stia diventando più "stabile" almeno in termini di consapevolezza e di riuscire a distinguere le truffe dai progetti più seri. Come ha detto tempo fa Miko Matsumura, Senza paura non ci sarebbe il coraggio. Il dump di qualche mese fa ha diviso i coraggiosi da chi non ha avuto coraggio. E questo è un bene.

L’evoluzione dei sistemi distribuiti rappresentata dai DLT e blockchain, e le conseguenti sperimentazioni di nuove applicazioni condotte in più parti del mondo, sembrano volerci indicare una società e una vita – anche personale – decentralizzata. Cosa ne pensa al riguardo?

Il motivo per cui ero entrata a far parte di questo mondo era proprio la sua natura decentralizzata e quasi anarchica del "addio alle banche". Attualmente però questo sta diventando in alcuni momenti un limite per la mass adoption se pensiamo al fatto che le persone hanno paura della poca regolamentazione e del perdere le proprie criptovalute se si dimenticano il proprio seed. Penso che la virtù sta nel mezzo e che i sistemi ibridi vinceranno: i pro della decentralizzazione uniti ai pro della centralizzazione ed è un po’ quello che stiamo cercando di fare con Eidoo, per esempio nel caso dell’hybrid exchange.

Se le fosse data la possibilità di fare una domanda a Satoshi Nakamoto, cosa gli chiederebbe?

Gli chiederei se si ritiene un maximalist o meno. Spesso gli inventori di qualcosa sono meno intransigenti dei propri seguaci.

Cosa c’è nel futuro di Cryptonomist.ch e nel futuro professionale di Amelia Tomasicchio?

Di recente abbiamo acquisito un altro giornale, Cryptominando, e quindi l’organico della redazione ma anche il numero e la tipologia di articoli si sta ampliando, con particolare attenzione ai temi del mining di cui prima poco parlavamo. Attualmente siamo quindi leader del mercato in lingua italiana, ma l’obiettivo è quello di internazionalizzare, specialmente nei mercati asiatici.

Per quanto mi riguarda sto cercando di concentrarmi maggiormente sulla gestione di The Cryptonomist, in modo che diventi la mia unica occupazione così da poter migliorare sempre di più. A novembre poi sarò docente di marketing blockchain, ma anche in questo caso posso rivelare ancora poco.

Ultimo ma non ultimo stiamo pensando a come e in che modo lanciare un security token, così come precedentemente anticipato in altre sedi, e spero che il 2019 ne veda la nascita.

Se dovesse consigliare, a una persona che si avvicina oggi alle criptovalute, le fonti attraverso le quali documentarsi, quali gli suggerirebbe?

Quando ho iniziato io c’era ben poco e la community era ancora più piccola. Sicuramente spulciare YouTube e forum come BitcoinTalk e Reddit aiutano. Per quanto riguarda i libri mi era piaciuto molto "Crypto economy. Bitcoin, blockchain, ICO: cosa sono e come funzionano le nuove valute digitali" di Roberto Gorini; "The Bitcoin Bible" di Benjamin Guttman; "Blockchain Revolution" di Don Tapscott e "The Bitcoin standard" di Saifedean Ammous.



Foto Fabio Carbone: autore articolo
Fabio Carbone
Scrittore web tecnico ma versatile, scrive di criptovalute e blockchain per quotidiani online, siti di settore e aziende. Ha seguito un corso accademico sull'Industria 4.0 applicata al business; ha ottenuto 2 certificati blockchain professionali: BerkeleyX e The Linux Foundation.
Ghost writer e amante delle tartarughe d'acqua dolce, nel tempo libero cura il blog www.rugatartaruga.eu.
Per contatti professionali: LinkedIn.

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